Blue Mountains

La mattina del 22 giugno ci svegliamo a Sydney, all’undicesimo piano con vista sulla Baia (la sera prima abbiamo fatto un po’ di capricci per farci spostare ad un piano più alto di quello originariamente assegnatoci!).
Ci viene a prendere Eddy, la nostra guida per l’escursione sulle Blue Mountains, una catena di montagne che separa la costa est dell’Australia dal deserto centrale. L’epiteto blue deriva dal fatto che sono coperte da boschi di eucalyptus, i quali emettono nell’aria vapori ricchi di una sostanza balsamica che dona alle montagne un’aura di colore azzurrino.
A un’ora di distanza dalla città, ci addentriamo con il fuoristrada nel parco nazionale e ci fermiamo a fare colazione tra i canguri, quando il sole comincia a filtrare tra le chiome della fitta vegetazione e l’umidità notturna ad evaporare in sbuffi di nebbia surreali.

Proseguiamo raggiungendo alcuni punti panoramici che si affacciano sulla Grose Valley… si tratta di un canyon molto più antico del Grand Canyon americano, caratterizzato da una fittissima vegetazione, che nasconde completamente il fiume: i paesaggi sono mozzafiato, e sembra incredibile che tutto questo sia a pochi chilometri di distanza da una città che conta più di 4.000.000 di abitanti. Questa zona è protetta in quanto costituisce il polmone naturale di Sydney.
Prima di pranzo riusciamo a visitare il complesso delle vecchie miniere di carbone, oggi trasformato in uno splendido percorso naturalistico situato sul fondo della Grose Valley, a cui si accede attraverso una cabinovia che copre uno strapiombo di più di 300 metri, con una pendenza superiore al 50%. La vegetazione è estremamente fitta, quasi tropicale: felci arboree, eucalyptus e liane gigantesche. Lungo il percorso riusciamo anche ad avvistare un uccello lira che raspa il terreno e le rocce in cerca di cibo.

Pranziamo in un hotel ottocentesco molto british con i nostri compagni di viaggio: a parte Eddy, che parla perfettamente l’italiano e ci sfida a capire di che nazionalità sia, ci sono altri due sposini italiani di bologna e due sposi un po’ più attempati provenienti dalla Scozia, con cui ci dilunghiamo chiacchierando di scotch, ed in particolare del Lagavulin. L’hotel è pieno di addobbi natalizi, ed Eddy ci spiega che si stanno preparando al natale di luglio, una festa che organizzano in Australia per poter avere il natale durante l’inverno: il vero Natale si festeggia a dicembre ma sulle spiagge!

Sulla via del ritorno, purtroppo, ci imbattiamo in una coda infinita (dovuta, si saprà poi, ad un incidente molto grave). Eddy dopo tre quarti d’ora, trova una via alternativa attraverso la quale riusciamo a superare il punto critico ed ad immetterci nuovamente sulla strada principale per raggiungere un po’ in ritardo il Wildlife Park, uno zoo di Sydney: ci sono molti animali, ma come in ogni zoo anche molta tristezza… è comunque un’occasione per vedere da vicino alcuni animali fotografati fin’ora soltanto da lontano… ma la soddisfazione è minore perché qui non c’è libertà (anche se questo zoo si occupa dell’allevamento e ripopolamento dei koala).

Tornati a Sydney ci concediamo una bella cena thailandese con la coppia di italiani che abbiamo conosciuto durante l’escursione, poi una buona Guinness alla spina e per finire a nanna!

4 commenti su “Blue Mountains”

  1. e va bene ….. pure i capriccini …. del resto la vacanza stanca !
    Ma non ne avete abbastanza di deserto rosso, montagne blu, opossum, koala e canguri rosa ?
    Ormai li è iniziato l’inverno, tornate all’estate.
    Visto mai che la vacanza continua ?

    Un abbraccio.

  2. Ciao Ragazzi, eccoci qua anche noi a seguire il vostro blog molto colpiti dai bellissimi reportage! La cooperazione scrittore/fotografa sta funzionando davvero bene e, a noi “viaggiatori”, verrebbe voglia di partire verso l’Australia… Sicuramente non sarà a breve, ma ci organizzeremo per il futuro… e attingeremo dal blog per itinerari e consigli.

    PS Hai visto Ale che non hai avuto problemi con le valigie? Siamo sicuri che continuerà così 🙂

    A presto dalla torrida Torino (finalmente è arrivata l’estate!)

  3. Ragazzi, questo blog potevate tranquillamente intitolarlo: “Fatevi del male” ;-D Qui in Bicocca siamo tutte affette da invidia cosmica acuta! godetevi questo viaggio fantastico, un bacione!

  4. Il Frogmouth è un Podargo strigoide, è arboricolo e vola malissimo, ha il becco molto largo e si nutre a terra di insetti, uccelli e anche piccoli mammiferi.
    “creazione” è stupenda anche se bisogna togliere qualcosa in basso a destra. Belle comunque tutte le foto e con le macro ti stai specializzando Sabi. Un bacio e a presto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *